La vita di uno studente nel XVII secolo

CHIUSI IN COLLEGIO
Gli alunni entravano in collegio intorno ai dieci anni, generalmente in regime di pensione, soprattutto quelli che provenivano dalla campagna o da piccoli villaggi e si trasferivano a studiare in una città più grande. In Francia, la meta preferita era Parigi, che nel XVII secolo contava circa cinquanta collegi, che variavano per dimensioni e reputazione. Durante gli otto anni della durata del ciclo completo dell'istruzione secondaria , l'alunno viveva praticamente rinchiuso in collegio, sottoposto a una disciplina molto severa. Per esempio, era proibito uscire dal collegio senza il permesso del direttore, motivo per cui l'ingresso era presidiato da un sorvegliante. Le porte del collegio venivano chiuse alle 9 di sera e il custode consegnava le chiavi nelle mani del direttore. I pensionanti dovevano assistere ogni giorno alla messa e mangiavano quotidianamente con il direttore e i professori. Inoltre, era proibita la lettura di libri profani ed era anche stabilito che il direttore del collegio e i suoi subordinanti visitassero ogni mese le stanze degli alunni per assicurarsi che essi non nascondessero libri profani o altri oggetti contrari alla disciplina scolastica.
Questa vita da reclusi era molto difficile da sopportare per dei giovani. E anche se gli statuti esigevano che le pensioni offrissero un buon trattamento ai ragazzi e che le strutture brillassero, nella letteratura del periodo storico è assai comune la figura del povero pensionante affamato perché l'amministrazione della pensione lesina quanto più possibile sui pasti. Il protagonista di Storia comica di Francion racconta come ogni giorno otto alunni dovessero dividersi una misera coscia di pollo, anelassero l'ostia e non venisse loro data legna per riscaldarsi durante l'inverno.
IMMERSIONE NEL LATINO
Al suo arrivo in collegio, l'alunno veniva esaminato per essere assegnato alla classe cui la sua preparazione corrispondeva. In Francia vi erano sei classi, numerate in senso inverso, dalla sesta alla prima. Le classi dalla sesta alla terza erano chiamate di grammatica; la seconda era di umanistica e la prima di retorica. Seguivano due anni di filosofia, un ciclo preuniversitario che non tutti i collegi offrivano. Al suo termine si otteneva il titolo di baccalaureato, che permetteva di intraprendere la carriera universitaria, studiando diritto, medicina o teologia. Le lezioni erano basate sullo studio dei testi antichi, a partire dai quali i professori insegnavano le regole di grammatica e facevano svolgere agli studenti esercizi di traduzione e di elaborazione. L'unica differenza tra le diverse lezioni era il grado di difficoltà dei testi. L'obbiettivo era che gli studenti imparassero a leggere, scrivere e parlare in latino. Gli studenti erano obbligati a parlare tra loro in latino. L'uso della lingua volgare era considerato una mancanza tanto grave quanto non assistere alla messa e il nome di chi trasgrediva queste norme veniva presentato al direttore.
PROFESSORI E ALUNNI
La disciplina nelle classi era rigida. Il professore aveva una tenuta solenne: portava una parrucca e indossava una tunica che gli arrivava ai talloni, con larghe maniche e una mantellina. Gli studenti portavano una mantellina. Gli studenti portavano un berretto rotondo e un vestito chiuso da una cintura. Gli statuti sollecitavano il professore a non scherzare né ad avere un atteggiamento di famigliarità con gli alunni. Le punizioni fisiche erano all'ordine del giorno. Quando agli studenti toccava in sorte un professore brutale, dovevano armarsi di pazienza, perché avrebbero avuto lo stesso docente per tutte le ore di insegnamento. Gli alunni pagavano i loro professori, in teoria volontariamente, anche se di fatto erano stabilite tariffe a seconda del livello del corso e dell'uso del pensionato. Il salario che ne risultava era spesso piuttosto modesto, e questo si ripercuoteva, ovviamente, sulla qualità del corpo docente.
DUE SETTIMANE DI VACANZE
L'orario scolastico era esteso. Secondo gli statuti citati, nei collegi di Parigi venivano impartite sei ore di lezioni ogni giorno: dalle sei alle sette del mattino, dalle otto alle dieci, dalle dodici all'una e dalle tre alle cinque del pomeriggio. Nel sabato erano previste lezioni ma soltanto in mattina. Secondo il regolamento, quel giorno veniva effettuata una verifica dei progressi degli alunni. Le vacanze scolastiche erano sorprendentemente brevi rispetto a oggi. Le vacanze "estive" duravano da una settimana a un mese.
Molto interessante è sapere che era permesso copiare.
Fonte: National Geographic